Circolare 5 settembre 1979 n. 65

Ministero del Lavoro

Lampade e portalampade elettrici. Art. 305, D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547

L'art. 305 del D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547, prescrive, come è noto, che le lampade elettriche in incandescenza e relativi portalampade devono essere costruiti in modo che il montaggio e lo smontaggio delle lampade possa effettuarsi senza toccare parti in tensione e, a lampade montate, non vi sia possibilità di contatto con dette parti.
A seguito di una non riscontrata rispondenza al dettato normativo di alcuni portalampade per lampade degli impianti di illuminazione pubblica gestiti dall'Acea e di una istanza, presentata dalla stessa azienda, tendente ad ottenere il riconoscimento di efficacia, ai sensi dell'art. 398 del citato D.P.R. n. 547/1955, dei portalampade non rispondenti, è stato acquisito il parere della Commissione consultiva per la prevenzione degli infortuni.
Espletati gli accertamenti tecnici, la Commissione suddetta, tramite il Comitato di attuazione delle norme costituite nel suo ambito, ha ritenuto di dover sottolineare in via pregiudiziale la diversità di dimensioni per attacchi E14 e E20 destinati a connettere lampade di dimensioni limitate in locali prevalentemente domestici e similari, e i portalampade con attacchi E40 destinati a connettere lampade di dimensioni maggiori.
Infatti, nel primo caso, le ridotte dimensioni dell'insieme potrebbero dar luogo a contatti (mano dell'operatore-attacco della lampada) appena dopo iniziato l'avvitamento della lampada nel portalampade, e creare di conseguenza una tensione di contatto, se la chiocciola del portalampade si trovasse in tensione.
Mentre nel secondo caso le dimensioni ben maggiori dell'insieme lampade-portalampade, ed inoltre l'ubicazione del portalampade all'interno di un apparecchio di illuminazione, portano ad escludere la possibilità di un contatto del tipo sopra indicato, per la presenza di tensione nella chiocciola del portalampade non costituisce una fonte di pericolo.
Per tale motivo tra l'altro, la norma di buona tecnica (norme CEI 34-11 per portalampade a vite Edison, fascicolo n. 543 - norma armonizzata secondo documento CENELEC HD 341) - richiede per i portalampade E14 e E27 la inaccessibilità degli attacchi delle lampade a partire dal momento della loro messa in tensione durante l'operazione di inserzione, da verificarsi mediante "dito di prova", oltre che a lampada completamente inserita, mentre per i portalampade E40 la stessa norma richiede soltanto la verifica di inaccessibilità a lampada completamente introdotta.
Ha ritenuto pertanto la Commissione, con il parere che lo scrivente fa proprio, che le ragioni prima esposte per i portalampade E40 identificati come tali in base al marchio di un istituto autorizzato, siano sufficienti a rendere concreta la possibilità di effettuare lo smontaggio e il rimontaggio delle lampade senza toccare parti in tensione, richiesta dall'art. 305 del D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547, l'idoneità di un portalampade a soddisfare i requisiti del citato art. 305 può essere verificata secondo le modalità previste nella normativa tecnica (norme CEI - 34-11).

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